di Nuccio Sciacca. Importante la formazione del team specializzato per il paziente fragile
Fonte LASICILIAWEB
L’odontoiatria speciale è una branca medico-chirurgica che cura i pazienti con disabilità e cerca di dare una risposta specialistica su tutti i problemi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie che coinvolgono il distretto oro-maxillo-facciale. Per i pazienti portatori di disabilità, Catania è sede di una realtà unica sul territorio regionale, e per la sua peculiare organizzazione multidisciplinare nell’intero panorama Nazionale.
“L’odontoiatria speciale riabilitativa – spiega il professor Riccardo Spampinato, direttore Uoc “Osr” Aou Policlinico-Vittorio Emanuele di Catania – negli ultimi 15 anni ha garantito, grazie ad una organizzazione innovativa del servizio, l’accoglienza ai pazienti ed ai loro familiari presso un reparto ospedaliero pensato ad hoc per le loro esigenze, accompagnandoli in un percorso diagnostico terapeutico”.
Su questo tema si è svolto un corso per trattare di team e di comunicazione nello special care, in maniera concreta e fattiva dal titolo “Il Team odontoiatrico nella quotidianità dell’approccio al paziente fragile”, organizzato da Coi Aiog e da Osr con il patrocinio dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Catania e dell’Azienda ospedaliera Policlinico Vittorio Emanuele di Catania. Sede del Congresso il prestigioso Museo Diocesano.
“Proseguiamo così nella nostra attività formativa che attuiamo su tutto il territorio nazionale – dichiara la presidente NazionaleCoi Aiog Maria Grazia Cannarozzo – interpretando la nostra mission di società scientifica come servizio al paziente e come strumento per focalizzare l’attenzione sulle tematiche della salute orale dei pazienti fragili e portatori di disabilità, soprattutto per evidenziarne le criticità e gli aspetti non risolti. Oggi lo costruiamo qui a Catania, insieme a Osr, da sempre impegnata nell’attività di intervento diagnostico e terapeutico alle problematiche di questi pazienti. E lo facciamo qui in Sicilia, dove proprio in questo campo, appaiono più marcate ed evidenti le disparità territoriali in tema di approccio ed assistenza, e dove riesce sempre più complesso interpretare questa professione come vero servizio al paziente, soprattutto ai più fragili”.